Scarica la cartina con i percorsi e parti a scoprire questo bel paesaggio adatto a ogni stagione.
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È impossibile non accorgersi di quante pietre, quanti mattoni, quanti ciotoli caratterizzino la nostra campagna e il pensiero corre subito ai nostri nonni e ai nonni dei nonni, che con tanta pazienza e solerzia, ogni giorno, si sono impegnati per plasmare un paesaggio altrimenti aspro e inaccessibile.
Ci hanno lasciato i terrazzamenti, che sono ancora là, spesso nascosti dall'avanzare della macchia; ci hanno lasciato i fari e metronomi della loro vita: le chiese, che sorvegliano dall'alto le valli e hanno sempre almeno un sentiero che le raggiunge, un percorso di fede e, dove pare che non l'abbiano, vuol dire che è nascosto.
Un tempo su queste colline c'erano tanti prati e molti meno alberi, crescevano stupendi e pregiati funghi e l'acqua che scendeva nei fossi era raccolta dai mulini, dagli opifici.
Castagne, nocciole, olivi e fichi la facevano da padrona e i contadini scendevano dalle alture per portare il latte e gli ortaggi al mercato.
Qua e là è ancora possibile trovare un pozzo, una sorgente naturale, anch'essa ben nascosta dalla bassa e folta vegetazione, costellata di orme dei cinghiali e dei caprioli.
Qua e là è si trovano grandi opere in pietra, ponti storici, ruderi di antichi eremi o avamposti medievali...
Che tu sia o meno un appassionato di escursionismo, questo territorio offre molte cose da vedere senza viaggiare molto, talvolta guardando semplicemente poco oltre i muri delle case.
Impossibile non menzionsare le creuze, creuza al singolare: termine dialettale ligure che indica un viottolo stretto o una mulattiera che attraversa le colline, un'antica via di comunicazione o un percorso di fede del passato. &Eagrave; spesso ripida e formata da un lastricato centrale in mattoni fiancheggiato da ciottoli laterali, quasi a comporre una sorta di tappeto rosso.
Quel che resta di questi percorsi, caratterizzati nello specifico dalla traccia in mattoni e flagellati da modifiche urbanistiche ed edilizie degli ultimi decenni, l'ho raccolto in una cartina intitolata Creuze de Moin. La ricerca delle pavimentazioni ha portato alla luce una maglia che conduce specificatamente al monte Curlo, amministrativamente compreso nel Comune di Leivi e a Maxena.
Enormi scale in pietra, accompagnate da interminabili e importanti muri a secco, risalgono invece il corso del Rio Campodonico e caratterizzano le frazioni di Maxena, Sanguineto, Campodonico e S. Andrea di Rovereto.
nella foto: rustici lungo il sentiero Chiavari - Leivi - Montallegro
nella foto: scorcio su Zoagli dal passo dell'Anchetta
nella foto: edicola votiva tra i sentieri della frazione di Sanguineto in Chiavari
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